BUONANOTTE E SOGNI D’ORO. Forse
Di Laila Meroni
Ore 2.18. L’orologio mi dice che posso dormire ancora un bel po’. Ma lui, Fred, si siede sul cuscino e mi fissa. Il suo ronron, nel silenzio della notte, mi ricorda il passaggio di un trattore. Inutile, non riesco a riprendere sonno. Allora mi alzo, accompagno il micio in cucina e carico la ciotola di croccantini distrazioni. Ore 3.42. Giusto nella fase REM più profonda. Con una ruvida leccata sulle palpebre mi sento strappare dal mondo dei sogni e violentemente catapultare in quello dei (pochi) desti nel cuore della notte. Come in trance mi alzo: il felino mi ha già preceduto in cucina e, dato che le scodelle della pappa sono tutt’altro che vuote, mi rendo conto che Fred vuole solo (si fa per dire) un po’ di compagnia mentre si tuffa nel cibo. Come biasimarlo, chi ama pasteggiare in solitudine? Ore 4.07. “No. Di nuovo”, sbuffo in sordina, rendedomi conto che il quadrupede ha deciso di mettere alla prova la tecnologia, passando in rassegna a suon di zampate (nell’ordine) telefono fisso, telefono cellulare, tablet. Capito il periocolo, scatto dal letto come la pallina da flipper e metto in salvo il tutto. Ore 5.56. Seduto sul letto, fresco come una rosa, Fred ci saluta con un “miao” (ossia, “ciao, è ora di alzarsi e andare a lavorare”). Già, ma oggi è domenica… Malgrado tutto (ossia le ore di sonno accumulate e perse), non ho mai voluto chiudere la porta della camera da letto e lasciare fuori il micio. Mi sentirei in colpa; per contro, dubito che lui provi qualsiasi forma di rimorso. Gioie e dolori – sospiro io – è convivere con un animale.
Di recente mi è capitato di imbattermi nell’ultimo rapporto dell’Istituto di ricerca Eurispes sulle abitudini degli italiani: secondo le statistiche, nel Bel Paese una famiglia su tre possiede un animale (ottima scelta), ma soprattutto risulta che addirittura un peloso su due condivida con il padrone il lettone. Ah, gioia! Ah, soddisfazione! Allora certo non sono la sola a svegliarsi più volte nella notte e a “sciabattare” in casa all’inseguimento dell’invadente quadrupede… Oppure sono l’unica a dover gestire l’imbarazzante disagio notturno? A questo punto deve scattare una precisazione: Fred è un gatto, e come tutti i gatti ama la vita notturna. E’ il suo istinto di cacciare e tenerlo sveglio, istinto che lui cerca ogni notte di insegnarmi. Pia illusione felina. Tutt’altra storia è invece un cane nel lettone: Fido è capace di russare beato per ore ed ore fra lenzuola e piumoni, senza muoversi di un centimetro, e se potesse parlare ci spiegherebbe che il sonnellino su una piazza o (meglio ancora) su un matrimoniale è felicità allo stato puro. Permettetemi comunque di esprimere tutta la mia solidarietà e la mia ammirazione agli umani che hanno un cane di taglia tendenzialmente forte, diciamo dal Cocker in su.
“E come la mettiamo con l’igiene?”, potrebbe obiettare qualcuno. Certo, argomento validissimo; mi permetto solo di dire che, scongiurato ogni rischio
di allergia, un cucciolone in buona salute non può fare più danni di certa aria che si respira ogni giorno nel traffico. Qui do per scontato che sia dovere di ogni padrone aiutare Micio e Fido a essere sempre sano.
“E come la mettiamo con la disciplina?”, potrebbe ancora replicare lo stesso qualcuno, ricordando che lo spazio del sonno e del riposo del padrone dovrebbe essere intoccabile per l’animale. Beh, lì dicharo la mia resa incondizionata. Sono colpevole, sì Signor Giudice, per non aver mai saputo dire un convinto no né al mio gatto né ai miei cani.
Ma rifarei tutto, perché svegliarsi il mattino (anche) con due occhioni che ti salutano scodinzolando o facendo vibrare i baffi… è gioia pura.
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