No. 114 settembre – ottobre 2021
No no no no no! Non parliamo di vaccini: lo fate così tanto voi umani che pare sia diventato un vostro mantra. A me che sono un super cagnolino (modesto, eh?) scappa di raccontarvi un’avventura che mi è successa il mese scorso, e per fortuna è finita bene… Moolto bene, dice la mia tinta rossa, perché poteva andare malissimo per davvero e, sempre lei, dice di non volerci nemmeno pensare di come sarebbe andata a finire se solo…
Curiosi?
(“Schwarz, smettila di girare attorno alla torta e scrivi da bravo giornalista: equilibrato, con senso etico e soprattutto dando un senso a quanto dici, neh!”)
Uffa! La mia umana è davvero noiosa, ma tant’è, lo sapete: l’amo ed è l’ammore miooo! Ma torniamo a quella mattina: lei (sempre la mia rossa tinta) si prepara il caffè, lo sorseggia e mi passa qualche briciola della sua colazione (eheheh, il privilegio dei senior quale io sono!) mentre Hisottina bella sta quieta nel suo Tipì (sapete: quella tenda degli indiani d’America che lei usa come cuccia per la notte). E mentre mi godo i miei privilegi di “coccole & briciole” mattutine, squilla il telefono. Lei, la mia umana, risponde. Un attimo di silenzio, poi l’apocalisse! La sento dire: “No no, non sono i miei perché i miei cagnolini sono qui con me”. Poi ancora silenzio. E poi dice: “Aspetta che arrivo!”. Da quel momento Hisottina ed io non abbiamo il tempo di reagire, solo di vedere lei che per prima cosa sta uscendo di casa con il calzoncino corto del pigiamino (ahahaha! di seta, sì, ma maculato come un giaguaro ahahah! Non ditele che ho fatto la spia). Poi ritorna e cerca dei pantaloni veri. Poi non li trova. E poi esce subito con quelli del pigiamino. Tutto questo mi ha fatto pensare che stesse cascando il mondo: cosa sta succedendo??? Nemmeno il tempo di formulare qualche ipotesi che rientra, mette i jeans (meglio, molto meglio baby), prende il nostro zainetto (quello in cui Hisotta ed io ci accomodiamo quando ci trasporta in montagna e siamo stanchi) e riparte. Cosaaa??? Riparte con il nostro zainetto??? Ma che ci fa??? Per un attimo mi è crollato il mondo addosso perché ho creduto che sarebbe arrivato un terzo incomodo, così come è arrivata Hisotta a dicembre, vuoi vedere che… nooo! Già Hisottina non sarà restituita come pensavo (dai ragazzi, scherzo e guai a chi me la tocca!), ma un altro nooo!!! “Schwarz, ora basta coi punti esclamativi, per favore: sii serio e scrivi bene perché le cose da dire sono importanti”, è sempre lei, il mio capo-redattore… Dicevo: riparte con lo zainetto e rientra a casa dopo una mezz’oretta. Altra cosa stranissima: al suo rientro si cambia d’abito e mette i suoi vestiti a lavare e… orrore! Lo zainetto posato per terra odora di cagnolini! C’erano stati dentro due Chihuahua come me e Hisotta, ma non eravamo noi! Questa umana ha una doppia vita e chissà cosa ci nasconde! Hisotta ed io ci siamo dati un bel daffare col nostro naso e abbiamo letto tutte le tracce che raccontavano la storia appena capitata. Ve la riassumo così: ricordate quella telefonata? Il nostro vicino ha chiamato la mia umana per chiederle se i due cagnolini che vagavano per strada davanti casa nostra eravamo noi. Certo che no, però rimane che c’erano due cagnolini che rischiavano di essere investiti dalle auto che andavano al lavoro. Ecco perché la rossa si è fiondata in strada: per recuperarli! Ed ecco perché ha preso lo zainetto: per adagiarveli e portarli dal veterinario a leggere il microchip che avrebbe permesso di rintracciare la loro umana. E fino a qui è andata proprio così. Non fosse che dal veterinario hanno scoperto che non avevano il microchip, peraltro obbligatorio qui da noi: serve per dare un’identità al cagnolino, stabilire la sua provenienza e assicurarsi che sia in regola e in salute, che abbia fatto tutte le vaccinazioni obbligatorie, per annunciarlo alla banca dati, in caso di smarrimento come è successo a quei due e, non da ultimo, perché bisogna pagare una tassa per ciascuno di noi. Quei due poverelli hanno rischiato di morire investiti da un’auto (poi abbiamo scoperto che erano scappati la sera prima, avevano passato la notte nel bosco e per miracolo non erano stati divorati dalla volpe), e ora non c’era un proprietario da rintracciare. Un proprietario del quale adesso non vi dico cosa penso perché la mia umana mi censurerebbe. Il resto della storia l’ho sentita raccontare da lei: ha dovuto lasciare dal veterinario i piccoli chihuahua spaventati e che si aggrappavano a lei perché non volevano entrare nella gabbietta. Il veterinario ha dovuto avvisare la Società protezione animali per dare loro un alloggio provvisorio, e poi è stato informato il veterinario cantonale perché, ho sentito dire, non conoscendone la provenienza non si sa se hanno contratto malattie contagiose o se sono in regola con i vaccini. Di certo, non sono in regola con il microchip che manca! E non per colpa loro! Sempre per colpa dell’umano loro proprietario che non li ha messi in regola. Naturalmente ora vorrete sapere come è andata a finire, vero? La Protezione animali ha spiegato alla mia umana che in questi casi, se non si risale al proprietario, bisogna tenere i piccoli in quarantena (poveri, ma che hanno fatto di male loro per restare nella gabbietta??). Poi l’Ufficio del veterinario cantonale procede come da legge. Dalla mia umana so che il giorno seguente si è presentata la proprietaria alla quale è stato spiegato che i due stanno bene, e che si doveva rivolgere alle autorità. Spero che l’abbiano sgridata per bene, che lei sia stata in grado di dimostrarne la provenienza e che erano i suoi, che abbiano messo i microchip ai piccoli e che oggi siano felici dovunque essi abbiano trovato casa. Ora che ci penso, non so come si chiamano. Però potrei suggerire due nomi consoni: Moderna & Pfizer, come ottimo auspicio e antidoto contro la pandemia di certa stupidità umana. …e prima che la mia rossa tinta censuri il mio pensiero, scappo e mi firmo come sempre:
Vostro Schwarz the Chihuahua, Unveroamico con la sua Hisottina bella
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