Lettera aperta e riflessioni sull’adozione di un cane diversamente abile

max

Dopo la terribile notizia del brutale assassinio di Sturn che ormai è virale sui social e immagino tutti conosciate (Sturn era un cane sordo e ipovedente adottato da una sedicente educatrice cinofila svizzera volontaria presso un’Associazione italiana e fatto sopprimere dopo soli 15 giorni dall’adozione poiché il suo abbaiare disturbava lei e i vicini di casa) mi sembra doveroso frequentando e conoscendo bene la realtà svizzera, difendere quelle persone che da anni lottano per far cambiare l’assurda legge che permette l’eutanasia su cani sani, e tengo a precisare che non tutti gli svizzeri sono come i due protagonisti (adottante e veterinario) di questa triste e orribile storia.

Da donna ancor prima che da educatrice cinofila vorrei raccontarvi del percorso fatto con Max e della nostra reciproca crescita insieme per testimoniare il fatto che per adottare un cane diversamente abile non servono solo diplomi e controdiplomi ad hoc che spesso si rivelano solo speculazioni fini a se stesse!
Come in tutte le adozioni ci vuole tanto amore, pazienza, voglia di mettersi in gioco, umiltà e consapevolezza di quello che comporta condividere la propria vita con un cane disabile.

Max è un cane sordo che non solo nessuno voleva adottare ma era stato già stato adottato e restituito al mittente un paio di volte facendogli portare dentro un bel vissuto di abbandono.
Per fortuna, è stato salvato da Sara e Silvia, due bravissime volontarie dell’associazione “Non sarai più solo” che dopo giuste, scrupolosissime e attente verifiche sul mio conto, hanno permesso che il piccolo Max entrasse nella mia vita a fine gennaio 2019.

Sapevo che la problematica principale di Max (comune a quasi tutti i cani sordi proprio come la mordacità) fosse che abbaiava tanto ed ero preparata psicologicamente ad affrontare insieme a lui il bellissimo ma complicato e faticoso percorso che ci attendeva.
Sapevo che avrebbe abbaiato tanto e così è stato!
Ma cosa si nasconde dietro quegli abbai ininterrotti e disperati?
Posso dirvi che se Max abbaia c’è sempre un motivo, non lo fa mai a caso perchè è il suo modo di esprimere l’emotività, nel bene e nel male, nella gioia e nel dolore.

Quanta sofferenza, allora, nel doversi adattare a una nuova vita?
Tanta, com’è naturale che sia e Max lo esprimeva come sa e cioè abbaiando.
Ci sono voluti tanto amore, pazienza e capacità di ascolto per capirlo.
E poi c’è stata l’umiltà, quella che mi ha portato a chiedere aiuto anche ad altri educatori cinofili che hanno saputo indicarmi la giusta via.

Come tutti i cani ma di più, Max aveva bisogno di acquisire sicurezza attraverso la routine quotidiana (stesso ambiente, stessi orari di pappe e passeggiate) e nel fare attività insieme a me (in particolare piste olfattive e mobility).

Oggi Max non abbaia quasi più e basta un incrocio di sguardi per capirci.
Certo, non devo sgarrare con gli orari della pappa se no..me lo dice subito e comunque un paio di abbaiucci gli scappano anche per la gioia del profumino che gli arriva dalla pappa.
Certo, fatica un pò ad adattarsi alle novità di nuovi posti e situazioni ma si sta abituando sempre più al nostro essere spesso in viaggio.

Con il tempo Max si è rivelato un cane straordinario, tenero, simpatico e molto intelligente la sua qualità della vita è pari a quella di un cane normodotato e la nostra convivenza è un continuo motivo di crescita per entrambi.

Insomma, a volte esistono anche i lieto fine ma chi vuole adottare un cane disabile deve sapere bene a cosa va incontro.

Un ultima riflessione che mi viene spontanea è riguardo ai controlli pre e post affido, se per affidare un cane già normalmente ci vorrebbero 1,000 occhi e 10,000 controlli, in questi casi l’attenzione deve essere molto ma molto maggiore.
Non dimentichiamoci mai che queste creature vivono in un mondo interiore particolare e che i loro comportamenti sopratutto all’inizio possono sfiancare anche il più coriaceo di noi.
Bisogna essere onesti con se stessi e ben consapevoli dei propri limiti prima di affrontare una sfida del genere perchè a farne le spese saranno poi altri Sturn.

Isabelle Bellucci