No. 99 Marzo – Aprile 2019
Il mondo (cane) alla rovescia
Io sono Schwarz. Schwarz the Chihuahua. Sono un cane e in quanto cane sono sulla lista dei cani “soggetti a restrizione”. Quella lista che all’inizio sentivo chiamare “lista dei cani pericolosi”. Noi cani siamo pericolosi? No, e per l’appunto hanno cambiato il nome di quella lista che ora comprende tutti i cani. No? Nooo, dice la mia umana? Dice che la mia razza, il Chihuahua, non è sulla lista. Come no? Si sarà sicuramente sbagliata. Bionda tinta, controlla bene che con il nome che mi ritrovo ho le carte in regola per esserci, su quell’elenco di cani precedentemente pericolosi e ora “soggetti a restrizione” come dite voi umani. E poi, scusami, sulla lista dei cani soggetti a restrizioni c’è Gino, quel patatone di Rottweiler che conosciamo bene. Se su quell’elenco hanno messo lui, con quel nome così dolce (come il suo sguardo tenero, d’altronde), allora io che sono tutto nero e mi chiamo Schwarz (un nome che già da solo suona minaccioso) devo essere fra i primi della lista. Ecco! Ah no? Dice che non funziona così. Mmmm…allora è un imbroglio? Fingo di crederle e chiedo spiegazioni. E allora come funziona, bionda? Dice che sulla lista ci stanno scritti di diritto i cani appartenenti a 30 razze determinate, per le quali vigono regole precise di “idoneità, accoglienza, educazione e detenzione”. E noi altri piccoletti chi siamo??? Non abbiamo forse diritto ad essere accolti adeguatamente? Educati come si deve (e che ci sono andato a fare, altrimenti, ai corsi di educazione e cittadino a 4 zampe? Allora?). Non abbiamo forse diritto ad essere accuditi come tutti gli altri cani, senza distinzione di razza? Qui siamo al limite del razzismo. E pensare che gli umani stanno sempre lì a parlare di integrazione, e bla, bau, bla, bau… Ma siccome sono un Chihuahua sveglio, e sono un cane, rifletto un po’ su questa cosa e dimostrerò alla mia umana “blonde” che si sbaglia. Lei mi dice che chi vuole adottare un cane della famosa lista deve per prima cosa chiedere il permesso alle autorità che valuteranno luogo e famiglia di accoglienza prima di concedere il nulla osta. Bene: anche tu, cara umana mia, hai dovuto chiedere il permesso all’autorità di casa, tuo marito, che non voleva tanto sentirci di darti il permesso perché ero un Chihuahua e forse mi temeva eh eh. Lui ti ha fatto un sacco di domande per vedere se eri idonea ad adottarmi, visto che non avevi esperienza con noi Chihui perché hai sempre adottato Pastori tedeschi e Leo il Jack Russel. E poi però l’autorizzazione di tuo marito è arrivata, soggetta a restrizioni (proprio come per quelli della lista). Quella più importante era: “Però non dormirà sul letto come fanno tanti Chihuahua!”. Proprio questa era la “restrizione” da rispettare per avere il permesso di portarmi in famiglia. Come vedi, cara mia, ho superato la valutazione del luogo, della famiglia e ho ricevuto anche la clausola della restrizione. Sulla lista ci devo essere pure io! Ancora no? Dici perché i cani della lista devono per legge seguire i corsi di educazione (OPaN) e superare degli esami? Devono essere ben educati? Ma ti sei dimenticata dei corsi che abbiamo seguito noi? Di come mi sono distinto anche se mi vedevano a malapena (sono piccolo ma ho il cuore grande). Ti sei dimenticata che andiamo a fare Agility? E sono educatissimo, e mi comporto adeguatamente in qualsiasi posto ti accompagno? Vedi che appartengo alla lista in quanto cane accolto, istruito ed educato? La bionda insiste: no, i cani su quella lista sono cani (dicono) che potrebbero nuocere agli umani se li aggredissero… Non la lascio terminare e parto all’attacco: per prima cosa, perché i cani dovrebbero aggredire gli umani? E poi, ti ricordi, cara, di quel Chihuahua che in un negozio ti ha morsicato il piede senza un motivo? E la sua umana ti ha detto ridendo: “Ti ha morso perché forse le stai antipatica”. Ti ricordi di non averla denunciata alle autorità perché ti vergognavi di dire che eri stata morsa da un Chihuahua? E poi, dicevi, ci sarebbe andato di mezzo il Chihuahua che non aveva colpe se la proprietaria non era educata e non l’aveva educato e socializzato. Ecco cosa hai detto. Allora vedi che forse io non sono sulla lista, e nessun cane dovrebbe esserci, perché quell’elenco dovrebbe contenere i proprietari maleducati, non i cani? La bionda lo dice sempre: tutti i cani sono bravi cittadini se ben educati e accuditi dall’essere umano. Parole sue. E quando dice queste cose, le si riempiono gli occhi di nostalgia. E dice che la nostalgia è l’amore che resta. E si riferisce a Vasco, il nostro Pastore tedesco che oggi sta sull’Arcobaleno. Io sono solo un piccolo Chihuahua, anche se mi chiamo Schwarz e tante cose non le capisco. Però capisco che noi cani sappiamo amarvi senza condizioni, come faceva Vasco con la mia bionda: 11 anni di amore puro. Quando è partito per l’Arcobaleno io avevo 2 anni. Eravamo a casa, con il veterinario, e ho sentito dire alla mia umana: “L’unico rammarico che ho, Vasco mio, è che muori come cane appartenente a una lista di “cani pericolosi”. Proprio tu, amico mio, che sei la bontà fatta cane”. E mentre lo accarezzava gli ha chiesto scusa sottovoce per questo. È brava la mia umana: ha educato tutti noi allo stesso modo, per farci essere adeguati e comprenderci reciprocamente. Dice che Vasco se ne è andato. Ma vedo qui ancora il suo collare, e la sua cuccia, e le sue foto. Forse tornerà. Libero da strani elenchi sui quali ora so di non esserci nemmeno io! Il nostro Vasco, Pastore tedesco. Libero.
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