I cani possono soffrire di autismo?

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Il disturbo dello spettro autistico viene internazionalmente definita una diversità dello sviluppo che può causare “significative sfide sociali, comunicative e comportamentali”. Tendiamo a pensare che solo gli esseri umani possano avere questa caratteristica, ma non è così. La maggiore attenzione sull’identificazione, la diagnosi e il trattamento che c’è stata nell’ultimo ventennio ha portato a fare analoghe scoperte anche nel mondo animale, in particolar modo fra cani e scimmie.

Questo non perché siano gli unici animali a mostrare dei sintomi, ma perché sono stati gli unici studiati, i secondi in particolar modo per il loro patrimonio genetico simile all’uomo.

Neuroni specchio
I disturbi dello spettro autistico sono davvero tanti e anche molto differenti fra loro, e fare una diagnosi su una creatura che già comunica esclusivamente in modo non verbale può essere una vera sfida. Nei cani viene chiamato Cdb, comportamento disfunzionale canino, e può essere individuato dopo un attento screening comportamentale da parte di professionisti qualificati. Trattasi di una condizione idiopatica, il che vuol dire che la sua causa è sconosciuta, ma a base genetica e congenita. Il primo cane autistico è stato descritto in letteratura scientifica nel 1966. Ora studi più recenti suggeriscono che anche ai cani autistici manchino i neuroni specchio, che svolgono una funzione fondamentale nello sviluppo e apprendimento nel comportamento sociale.

 

I comportamenti comuni
Potrebbe stupire, ma alcuni dei comportamenti associati all’autismo umano si possono vedere anche nel cane e includono la mancanza di contatto visivo, difficoltà nel contatto fisico e ansia da cambiamenti nella routine o nell’ambiente circostante. Altra caratteristica tipica sono i comportamenti compulsivi e l’ipersensibilità ai suoni. Uno studio dell’American College of Veterinary ha svelato che nei Bull Terrier esiste anche un legame fra autismo e inseguimenti ripetitivi della coda. Il comportamento antisociale è forse il più difficile da discernere. Alcuni cani semplicemente non amano la compagnia dei loro simili, altri preferiscono non dare confidenza agli umani, e in questo non c’è nulla di patologico. I comportamenti ossessivo-compulsivi, invece, possono avere diverse cause e manifestazioni: si va dai cani che digrignano i denti fino a quelli che allineano e tengono in ordine i loro giocattoli.

 

Cosa bisogna fare
E’ evidente che i sintomi sinora descritti potrebbero avere altre cause che non per forza si rifanno all’assenza dei neuroni specchio, come ad esempio i problemi di socializzazione. Anche cani non autistici ma maltrattati potrebbero mostrare comportamenti simili, esattamente come quelli che soffrono d’ansia. Invecchiando, i cani possono andare incontro anche a una serie di patologie dovute all’età. La principale è la sindrome da disfunzione cognitiva canina, che pare colpisca dal 14% al 35% di tutti i cani oltre i 7 anni. Ci sono anche dei tumori o delle infezioni del cervello che possono causare episodi di comportamento disfunzionale, così i problemi alla tiroide possono portare i cani a diventare pigri e apatici. La differenza principale è che un cane nasce autistico, non lo diventa. Se temi che il tuo cane abbia dei comportamenti disfunzionali, rivolgiti a un veterinario che saprà guidarti nel percorso di diagnosi.