Un’adolescenza difficile – Rivista Animali no. 111

 

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Rivista Animali no. 111 marzo – aprile 2021

 

SchwarzthechihuahuaSe il buongiorno si vede dal mattino …il cane si vede dal padrone cr….tino!
“Schwaaaarz! Ricomponiti subito per favore! Le parolacce no!”

Eccola! Anche se la mia umana mi ha subito richiamato all’ordine (eheh, lo sapevo, e pure voi, vero?), ho riassunto in una frase il senso di quanto proverò a raccontarvi: un fatto molto grave che mi è capitato a cavallo tra dicembre e febbraio, e che per fortuna ora è stato risolto (ok, soprattutto per l’intelligenza, la competenza, la protezione, la temperanza della mia umana che ha pure saputo chiedere aiuto all’educatrice cinofila).

Tutti abbiamo imparato molto da questa brutta storia iniziata da un nuovo studio fatto all’Università di Newcastle, in Inghilterra, che dimostra come, proprio come gli umani, anche i cani attraversano un periodo complicato durante gli anni dell’adolescenza.
La ricerca ha infatti evidenziato per la prima volta come anche noi cagnolini attraversiamo, nel corso del nostro sviluppo, un periodo di – diciamo così – turbolenza emotiva che coincide con il nostro ingresso nella pubertà. Insomma, tanti di voi hanno una creatura umana in età adolescenziale e stanno impazzendo per stare dietro ai suoi sbalzi ormonali e ai suoi improvvisi cambi d’umore. Bene: sappiate che anche i proprietari di noi esseri paradisiaci chiamati cani (sono di parte, eh?) possono avere lo stesso problema.

Perché vi sto dicendo tutto questo? Ora ci arrivo! Durante questa fase adolescenziale, noi cagnolini diventiamo più testardi e SCHWARZdisobbedienti, e dunque difficili da addestrare, oltre a essere particolarmente vulnerabili da un punto di vista emozionale.

L’età incriminata, per intenderci, è quella intorno agli otto mesi, quando passiamo attraverso l’equivalente canino della pubertà, con tutti gli sbalzi ormonali e le “lune” che ne conseguono. Ora, non vi ho ancora raccontato dove voglio andare a parare con questa premessa, ma voi curiosoni che mi seguite avrete già scartato l’ipotesi che io stia parlando di Hisotta, la mia sorellina di cinque mesi. Infatti non parlo di lei: sebbene sia una grande stalker dispensatrice di leccatine e bacetti (bleah!), non ha ancora raggiunto questa fase della sua crescita ed è monella di suo, ma non adolescente rompiscatole e volubile. Non ancora. …e poi, quando arriverà a quel punto della sua crescita, per fortuna la mia umana sa come deve comportarsi da brava proprietaria di cagnolini e farà certamente del suo meglio per educarla come bisogna, regalandole quella sicurezza di se stessa che ha pure dato a me a suo tempo.

A questo proposito: guardate qui come sono bello, bravo, educato ed emotivamente equilibrato, malgrado la mia immensa sensibilità.

Ma veniamo al dunque, perché so che fremete dalla voglia di sapere della mia / nostra disavventura invernale. Appunto: appurato che noi cagnolini attraversiamo come voi la fase dell’adolescenza, possiamo dedurre che questa sia più o meno difficile secondo come il nostro umano riesca ad aiutarci a stare nei binari, ad essere autorevole ma non autoritario, a guidarci con coerenza sulla giusta via della convivenza con gli umani e fra cani. Qui casca l’asino! (non dico l’umano perché la mia rossa tinta è pronta a sgridarmi di nuovo, ma a buon intenditor…).

SCHWARZUna cagnolina è arrivata a stare di casa sul mio territorio, ma appena installatasi, ha cominciato ad abbaiarmi minacciosa: “Questo territorio è tutto mioooo!!! Spostati microbo!!!”. All’inizio sono rimasto intimidito e impaurito, poi nel giro di pochissimo tempo lei ha rincarato la dose e mamma mia!!!: “Piccola pulce (intendeva me) ti sbrano in un boccone!

Via di qui che questa adesso è casa miaaa!!!”.
Poi, è passata ai fatti e, appena la sua porta di casa si apriva, è evasa e mi ha aggredito e morsicato due volte: “Grrrrr!!! Gnammm!!Ti mangio vivo!!!”.
Io ero sempre più impaurito, manco ve lo sto a dire.
E poi, vogliamo parlare di quella volta che si è infilata come un fulmine in casa nostra, è andata nella mia cuccia in sala e ci ha fatto pipì? Nella mia casa, nella mia cuccia, nel mio territorio!!!!!
Voi umani, pensate se qualcuno arriva a casa vostra, vi ruba il giardino, vi entra in casa e si accomoda sul vostro divano e nel vostro letto, minacciandovi di farvi da parte e morsicandovi. Ecco cosa mi è capitato! Un’adolescenza difficile, quella passata da quella cagnolina inqualificabile, e non certo per responsabilità sua, intendiamoci: in tutto ciò che è successo, ho visto i suoi umani completamente incapaci di contenerla, di educarla, di insegnarle le buone maniere e di evitare che mi si avventasse ad- dosso tutte le volte che passavo sul viale di casa mia. Sì: di CASA MIA! Io ero terrorizzato e tutto quanto veniva da fuori: rumori, parole, passi, campanello, persone, mi mettevano una grande paura, perché cominciavo a pensare che in ogni cosa esterna si sarebbe materializzata colei che mi aggrediva e mi rubava casa. La sera di Natale l’ho passata ad abbaiare disperato, con gli occhi fuori dalle orbite, tanto che la mia umana ha pensato seriamente che mi fosse successo qualcosa tipo un ictus o una cecità improvvisa: qualcosa che mi avesse fatto andare in panico. Niente di tutto ciò: lei, in men che non si dica, ha fatto due più due e le è scesa la monetina: ha capito chi fosse all’origine di tutto questo panico e del mio estremo disagio. Che fare? Un’altra cosa buona e giusta della mia umana (io la adoro, credetemi) è stata di coccolarmi e di chiedere subito aiuto a Yasmin, l’educatrice cinofila che mi conosce da quando ero cucciolo.

Yasmin si è fatta raccontare tutto quanto, ha fatto un sacco di domande, e poi ha spiegato alla mia umana (ma io ero lì e sentivo tutto) che non per forza tutte le relazioni problematiche tra cani sono risolvibili. (E ti credo, dico io: quella non era stata per nulla educata!) Poi, ci ha spiegato che per il mio benessere si doveva giungere a una sola possibile soluzione: “Certe situazioni sono tollerabili ma solo fino a un certo punto e analizzando tutti i fatti; bisogna ricordarsi che non si può essere amici di tutti, perché c’è pur sempre un limite alla personalità dell’animale e del suo pregresso di vita”.SCHWARZ

Brava la mia Yasmin che ci ha pure spiegato che quando il conflitto mette troppo in difficoltà (come era successo a me che non potevo difendermi in casa mia, vista la prepotenza assoluta della cagnolina e il crescendo della sua cattiveria), allora la situazione non si può tollerare oltre e bisogna allontanare la causa del grosso problema. Ciò significa che la cagnolina ha dovuto andarsene. “Punto e basta”, ha detto perentoria la mia umana che poi mi ha cominciato a rassicurare permettendomi di andare a fare pipì dovunque volessi nel giardino, per farmi rendere conto che la cattivona non c’era più. “Se la fan fuori tra cani”, non è un tema e non vale: troppo semplicistico ci ha ricordato Yasmin.

Morale della storia? Io mi sono finalmente rinfrancato dalla bruttissima avventura, oggi casa mia è nuovamente casa mia (e di Hisotta che, poverina, all’inizio cominciava a spaventarsi pure lei), e la mia umana è la migliore umana che io possa aver desiderato, perché ha saputo mettersi in discussione e prendere decisioni anche difficili, per il mio benessere e quello di tutta la famiglia.

Inoltre: è importante rivolgersi a gente competente (se volete trovare Yasmin la potete contattare qui: https://www.freedogproject.com). E dulcis in fundo: per quanto difficile, il comportamento di un cane non è diretta conseguenza della sua adolescenza perché questa non può mai giustificare un manco di educazione da parte del suo proprietario.

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