Quando tutto sarà finito…

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No 106 maggio – giugno 2020

 

SchwarzthechihuahuaChe botta, chihui-amici!
Tu, essere umano, migliore amico di noi cagnolini che a nostra volta siamo i vostri migliori amici, ti sei improvvisamente scoperto vulnerabile, fragile, esposto a quello che hai chiamato coronavirus o covid-19, per dare un nome a un nemico altamente pericoloso perché invisibile e “appiccicosissimo”. Uomo, ti sei trovato nel peggiore incubo che una specie animale può immaginare di vivere: a combattere contro un agente patogeno che ha il solo istinto di trovare te come veicolo per vivere e moltiplicarsi, provando a distruggerti. Lui non è un amico tuo, ma il peggior nemico con cui ti potessi incontrare e scontrare. Ad armi impari. E sì, sono sempre Schwarz, io, che mentre sto scrivendoti, caro amico essere umano, non riesco a dare il meglio della mia chihui-ironia. Questa volta sarò più serio, perché così deve essere in questo momento storico che pare appartenga al mondo surreale di una serie tivù Netflix, come quella che tanto assiduamente guarda la mia rossa tinta. Neppure lei, a parte quando sta con me, ha più tanta voglia di ridere.
Quando tutto sarà finito (e mi auguro che mentre stai leggendo lo sia, ma ancora non possiamo dirlo ora, mentre io sto scrivendoti), ti guarderai indietro e rivivrai l’assurda primavera che hai trascorso, quel crescente bisogno di riflettere, comunicare, di fare gruppo anche virtualmente rimanendo in casa e affacciandoti alla finestra o sul balcone. Perché la distanza sociale e l’isolamento fra voi persone è l’unica arma più efficace che avete (avuto?) per dominare il coronavirus che tanto disinvoltamente vi ha aggredito e si è servito di voi per propagarsi. Tu uomo sei stato, e piano piano ti sei sentito, solo come un cane. Solo come un cane, per un essere sociale come te, è il problema. Solo con un cane può essere (stata?) la soluzione. Quando uscire di casa è diventata un’impresa complicata, sono entrato in gioco io: il migliore amico dell’uomo. L’unico, tra l’altro, che ancora hai potuto frequentare di persona. Nei giorni di capovolgimento esistenziale (ok, questa espressione l’ho sentita dalla mia rossa tinta e ora me ne fregio io eheh), la passeggiata con il quadrupede (cioè il cagnolino) è diventata liberatoria, vissuta in ogni famiglia come un appuntamento agognatissimo. Persino la vicina di casa (che aveva tolto il saluto alla mia umana perché le avevo fatto pipì sul muro) si è candidata per il ruolo di mia accompagnatrice, pensate un po’! Ma la mia umana, per fortuna mia, non ha necessitato di dog-sitter! Schwarz 106
Ma per qualcuno che ha ben compreso quanto noi cagnolini, e tutti gli animali domestici, siamo importanti per te, essere umano, è successo d’un tratto il finimondo portato dalla paura (e anche un po’ di cattiva informazione, lasciatemi essere chihui-polemico che ci sta!!) che noi cagnolini potessimo trasmettervi il virus. Che vergogna, essere umano che quando sei in panico non ragioni quasi più! Ma per fortuna sono scesi in campo addirittura l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Ufficio federale di veterinaria e l’Ufficio del veterinario cantonale che hanno puntualizzato parecchie cose e hanno sfatato la fake news (sono avanti, io, con la terminologia giornalistica!): “In base alle attuali conoscenze, il virus covid-19 non può essere trasmesso dagli animali domestici agli esseri umani, né viceversa”, ha puntualizzato il veterinario cantonale Luca Bacciarini.
Aggiungendo: “Visto che non sussiste questo pericolo, vi raccomando di non abbandonare i vostri animali; a casa possono inoltre essere una buona compagnia”. Applauso, per favore! E il mio grazie particolare va alla presidente del Chihui Dog Club Lugano, Ingrid, che ha colto la palla al balzo per sfatare le finte credenze e puntualizzare alcune regole di igiene che valgono universalmente e in ogni tempo, anche quando tutto questo sarà davvero finito. Anche lei era molto arrabbiata per aver letto una notizia, ha detto: “assolutamente scorretta per la sua mala informazione”. E ha aggiunto testuali parole: “È un articolo che non condivido qui proprio per non dargli la possibilità di una maggiore diffusione, nel quale si lasciava intendere che per contrastare il virus non bisogna accarezzare i propri animali domestici, coccolarli o farli stare vicino a noi”. No, no, no, non ci siamo e lo ribadisco: lo hanno ben spiegato anche OMS, USAV e il veterinario cantonale! Ingrid inoltre ha aggiunto qualcuna delle regole con le quali, essere umano, ti ricordo che siamo e rimaniamo i vostri migliori amici innocui: in-no-cui! Schwarz 106
Usando il cervello, Ingrid ha detto: “Nell’evitare i contagi da coronavirus, oltre alla distanza sociale fra persone, bisogna seguire anche quella con gli animali degli altri perché in effetti sul loro pelo possono depositarsi le stesse goccioline di saliva del loro proprietario (se tu ti sbaciucchi il tuo cane e poi io vengo a spupazzarlo, la tua saliva magari me la prendo…)”. Ingrid dice ancora una regola che dovrebbe essere universalmente sempre valida, nel rispetto di noi cagnolini che non siamo pelouche: “Non fare accarezzare il proprio cane da sconosciuti, per le stesse ragioni di cui sopra, ovvio”. E veniamo alle regole igieniche, anche queste dovrebbero valere sempre e comunque, prima durante e dopo il coronavirus, o no?: “Pulite sempre il vostro cane con una salvietta apposita, un panno umido o ciò che preferite quando rientrare in casa dopo una passeggiata: così togliete lo sporco e le eventuali famigerate goccioline umane portatrici del virus”. Infine: “Quando rientrate a casa non accarezzate subito i vostri animali domestici: vale la stessa regola per voi o i vostri cari umani: prima disinfettatevi voi, solo dopo “spupazzateveli” come non vi fosse un domani”. Quest’ultimo consiglio saggio vale proprio puntualmente nel periodo del coronavirus che ha stravolto la vita a tutti quanti. Ingrid ha detto che noi animali siamo niente più e niente meno che come le vostre mani di esseri umani: evitate di farle venire a contatto con altre mani, lavatevele e disinfettatevele prima di mettervele in bocca o nel naso, mica ve le staccate la sera prima di andare a dormire no? E allora perché avere paura di noi o, peggio, abbandonarci?!?
Ecco, ancora una volta ci sarà da riflettere parecchio su tutto, compreso il tuo rapporto di essere umano con gli animali, e con gli animali domestici, e con i gatti che in Ticino sono almeno 100.000, e con noi cagnolini che accompagniamo circa 30.000 famiglie di umani. Caro essere umano, che ci chiami “il tuo migliore amico”, quando tutto sarà finito (e io spero che ora lo sia già) … se non ne esci cambiato non sarà servito a nulla.

Tuo, Schwarz, solo un piccolo Chihuahua ma: un vero amico!

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