Musicoterapia per cani sotto stress
La musica classica riduce i livelli di ansia e stress nel cane e ne regolarizza la frequenza cardiaca.
È uno studio dell’Università di Glasgow a dimostrare le proprietà rilassanti della musica sui cani.
Partendo da precedenti indagini che avevano dimostrato l’influenza di vari generi musicali sulle funzioni vegetative autonome degli animali da compagnia (es. frequenza cardiorespiratoria, temperatura corporea e diametro pupillare), il team di studiosi ha selezionato un gruppo di cani che soggiornavano in canile da due settimane e ne ha testato il livello di stress in situazioni di silenzio o con sottofondo di una playlist di musica classica fatta ascoltare per circa sei ore al giorno per sette giorni consecutivi.
I risultati non lasciano dubbi. Durante i periodi di ascolto dei brani di musica classica (“Le quattro stagioni” di Vivaldi in particolare) i cani mostrano livelli inferiori di stress, così come si può chiaramente capire dalla regolarizzazione della frequenza cardiaca e dal loro comportamento. Infatti, con il sottofondo musicale i cani guaiscono e vocalizzano molto meno e hanno un atteggiamento decisamente più calmo e rilassato.
E non è tutto. I cani si abituano ad ascoltare musica. Tant’è che, periodicamente sottoposti alla stimolazione musicale, finiscono per calmarsi ed acquisire un comportamento tranquillo e rilassato anche solo dopo due giorni di sinfonie e quartetti.
L’effetto rilassante della musica classica è visto dunque dagli studiosi come una buona strategia di controllo dei problemi comportamentali del cane. Un sistema assolutamente piacevole (anche per i proprietari) per ridurre i disagi di ansie da separazione e di iperaggressività su base stressogena.
Bowman A, Scottish Spca, Dowell FJ, Evans NP. “Four Seasons” in an animal rescue centre; classical music reduces environmental stress in kennelled dogs. Physiol Behav.2015;143:70-82
Curiosità
Successivamente la ricerca è stata approfondita per scoprire quali generi musicali siano più amati dai cani. Gli ospiti a quattro zampe di una struttura sono stati sottoposti all’ascolto di brani di diverse generi e sono state osservate le loro reazioni. Il Prof. Neil Evans, docente di fisiologia all’istituto di biodiversità, benessere degli animali e medicina comparata dell’Università di Glasgow (ebbene sì, esiste una facoltà siffatta) ha quindi reso noto che i cani hanno avuto comportamenti particolarmente positivi in concomitanza con l’ascolto di musica reggae e soft rock. A partire da queste conclusioni, sono state approntate compilation ‘ad hoc’ da diffondere in alcuni canili scozzesi.
Su un sito specializzato in cani, trovo i risultati di un’altra ricerca, stavolta condotta da una comportamentista animale, Deborah Wells. Secondo la studiosa, la musica classica ha il potere di calmare e rilassare i cuccioli che invece sembrano respingere la musica pop e, più in generale, la musica emessa dalla radio. L’effetto rilassante sembrerebbe inoltre amplificato dall’abbinamento con i suoni della natura, tipo cinguettio di uccelli o il suono dell’acqua che scorre in un fiume.
Il tema è stato affrontato anche da una musicista statunitense, Alianna Boone, che ha scoperto come l’ascolto del suono dell’arpa provocasse nei cani un abbassamento della frequenza cardiaca e quindi stimolasse una condizione di rilassamento. L’esperimento è stato condotto in una struttura di ospedalizzazione di cani ed ha avuto come risultato anche una evidente accelerazione nella ripresa dello stato di salute dei cani ammalati.
Altri studi hanno evidenziato come i cani siano infastiditi dal suono degli strumenti a percussione e che non amino ascoltare la parola “No” nei testi delle canzoni. I nessi sono chiari: tamburi e piatti possono ricordare altri suoni invisi ai cani come lo sparo di una pistola o i fuochi d’artificio, il “No” viene associato al rimprovero umano.
Particolari fenomeni che sono stati osservati nei cani è la loro tendenza ad ululare quando ascoltano della musica prodotta da strumenti a fiato (in particolare sassofoni e clarinetti), o un coro umano o, ancora, una nota prolungata di violino.
Lo studio più accreditato sulla relazione tra cani e musica lo si deve ad un’altra musicista statunitense, Lisa Spector, autrice del libro “Through a Dog’s Ear (“Attraverso le orecchie di un cane”) così come di una serie di CD destinati proprio all’utenza canina. La Spector ha concepito le sue composizioni partendo dagli studi di psicoacustica dell’otorinolaringoiatra francese Alfred Tomatis, per ottenere brani che avessero effetti positivi sugli animali, tenendo anche conto della loro particolare sensibilità acustica.
La Spector non è stata la sola a produrre musica ‘ad hoc’ per i cani, ai quali (insieme ai gatti) sono state addirittura dedicate delle stazioni radio. Ed esistono anche ‘App” che offrono musica specifica non solo per cani e gatti ma anche per cavalli e uccelli.
Fonti: https://www.innovet.it – https://www.benessere.com
Alcune playlist gratuite
https://www.youtube.com/watch?v=Fwj9F9SwxBA
https://www.youtube.com/watch?v=9s6TcTAziRA
https://www.youtube.com/watch?v=YnEz9AOAT1I