Io ti troverò – Rivista Animali no. 116

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Rivista Animali No. 116 / gennaio – febbraio 2022

 

SchwarzthechihuahuaMa lo sapete cos’ha detto il mio amico Emanuele? Sì, sì, quello che vuole bene agli animali ed è presidente della Società Protezione degli animali di Bellinzona. Anzi: ciao Emanuele! Buon anno nuovo!! E continua così, a difenderci tutti quanti!

Lui ha detto che, oltre a quella dei contagi da coronavirus, c’è un’altra curva che ha subito un’impennata nell’ultimo anno e mezzo: il numero di cani che sono entrati a fare parte delle famiglie svizzere ha subito una “crescita impressionante” forse complici il lockdown e l’isolamento, forse a causa del maggior tempo libero regalato dal lavoro a casa degli umani, o della loro necessità di colmare qualche carenza affettiva.

La matematica non è un’opinione, lo sappiamo tutti e io l’ho imparato a mie spese. Vi faccio un solo esempio di quanto i numeri contino: per sei anni della mia vita di Chihuahua nella mia famiglia adottiva, quando la mia umana rossa tinta aveva due ossi, state certi che me li sarei mangiati tutti e due io, uno dopo l’altro. Da un anno a questa parte (se vogliamo essere precisi dal 13 dicembre del 2020), quando la mia umana ha due ossi, io arrivo ad appropriarmene soltanto di uno perché l’altro va alla mia sorellina Hisottina bella (e vorace, aggiungo io, come un’aspirapolvere!!).

Ma tornando alla crescita del numero di cani: dal 2016 al 2020 l’incremento di cani in Svizzera è stato costante, in media circa seimila all’anno. E fino qui ci siamo. Sì, fino al Boom che si è visto da gennaio 2020 a gennaio 2021, quando ne sono stati registrati ben 13’212, e quasi seimila solo negli ultimi mesi del 2021!!

Ma quella che mi pareva una bellissima cosa (un fantastico avvicinamento fra umani e cagnolini), ha presto rivelato il rovescio della sua medaglia: Emanuele (infatti sempre lui) ha affermato di essere un po’ preoccupato a causa dei possibili abbandoni (ne ha vissuti già qualcuno, purtroppo, e io non aggiungo altro sennò la mia umana mi censura i pensieri), per via delle rinunce di proprietà (quando le persone si accorgono che non siamo pupazzetti, che abbiamo un cuore, che respiriamo e abbiamo le nostre esigenze), e per i cani senza microchip “smarriti” (scappati o abbandonati?) a causa di questa corsa frenetica all’animale domestico. “Non cani abbandonati, bensì più facilmente cani che sono scappati e non vengono recuperati perché adottati in modo irregolare”, afferma Emanuele. Che in parole povere significa: c’è chi non ha osservato le chiare leggi di adozione di noi cagnolini, comprese quelle sanitarie che assicurano non solo la nostra salute, ma pure quella di voi umani. E qui mi fermo, neh!!

rivista animali no 116Insomma, le circostanze che inizialmente parevano essere di idilliaco avvicinamento fra l’uomo e il cane, si rivelano una situazione che non smentisce la natura umana, lasciatemelo dire e lasciatemi trascrivere perché, proprio con le parole di Besomi che afferma come almeno un 5 % di cani presenti sul territorio non sono regolarmente iscritti nella banca dati Svizzera. E quelli ritrovati finiscono così nei rifugi, in attesa di un nuovo proprietario che non sempre è facile trovare, specie se fanno parte della famosa lista delle 30 razze soggette ad autorizzazione di detenzione: il loro possesso richiede tutta una serie di corsi preventivi (per il proprietario umano, ça va sans dire!) e delle misure precise da adottare in casa per evitarne la fuga (fuga che noi cani potremmo tentare se davvero capitiamo in una famiglia di incapaci che non sanno darci le giuste e dovute attenzioni e insegnamenti).

Mmmm… la mia umana sta dicendo che “ci vado giù tanto duro”… forse ha ragione. Però ho ragione anch’io. E vi chiedo: ma perché mai voi umani non fate un passo indietro? Perché non recuperate il vero senso della domesticazione, intesa come avvicinamento del cane all’uomo e desiderio di quest’ultimo di tenerlo con sé come un fedele compagno di vita? Come un vero membro della famiglia?

Come all’inizio: infatti noi cani domestici risaliamo all’età del ferro (circa 1430 a. C.) ed eravamo tradizionalmente impiegati per aiutarerivista animali no 116 l’uomo a cacciare. Ho scoperto che in alcune società più pastorali abbiamo avuto un ruolo nel sorvegliare e condurre bestiame come pecore e bovini. Oggi i miei cuginoni Maremmani ancora fanno i cani da sorveglianza delle greggi. Io avrei voluto arruolarmi, ma poi la mia umana con chi resta?
Con Hisotta che è una smorfiosetta chihuahuina sempre in posa per le fotografie? Nahhh!
Andando avanti con la storia che vede cane e umani fianco a fianco, nel Medioevo venivamo usati come animali da tiro per trainare piccoli carrelli nelle fattorie, oppure carretti di venditori ambulanti, o viaggiatori che trasportavano latte, pesce, stracci e ossa, carne, pane e altri prodotti. (bèh, qui passo il turno: peso 3 chilogrammi e cosa volete che riesca a tirare? Il carretto con cinque noccioline?).

Oggi la società è cambiata moltissimo e voi umani vi siete ammassati in grandi popolazioni urbane sempre più ricche, intensificando l’integrazione di noi animali domestici nelle vostre famiglie. Anche il rapporto fra voi e noi si è modificato, e oggi noi ricopriamo ruoli e svolgiamo compiti per la vostra sicurezza personale, per servire o assistere persone ammalate, per soccorrere, per trovare la droga, annusare le vostre malattie e segnalarle, e via dicendo.

E voi umani cosa avete fatto? È vero che parecchi di voi ci amano tantissimo, ci rispettano nella nostra natura, pur viziandoci un pochino perché facciamo parte della famiglia umana a tutti gli effetti (sì, la mia è fantastica!!).

rivista animali no 116Alcuni di voi però ci adottano con leggerezza salvo poi volersi sbarazzare di noi, altri ci odiano (penso perché alcuni proprietari umani non sanno insegnarci a socializzare nella vostra società), altri ci proibiscono di entrare di qua, di andare di là…

E allora tu, sì tu umano che stai leggendo! Tu non puoi portare me, Cane, in spiaggia a camminare perché disturba le vacanze di qualche tuo simile. Però puoi portarmi sulle macerie a cercarti dopo un terremoto, nel bosco dopo che ti sei perso nell’andare a funghi e non avevi la cartina o il GPS… sotto la neve perché hai fatto un fuori pista vietato… in acqua perché nonostante la bandiera rossa hai fatto il bagno… e puoi portarmi dovunque tu abbia bisogno, perché alla fine io sono solo un Cane…

…eppure, allora, io ti troverò!

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