Vagando per la rete siamo incappate in questo interessante articolo… e abbiamo deciso di proporvelo!!
a cura di Luca Spennacchio
Fonte: Kodami
La vista è un senso di notevole importanza per gli esseri umani. Ma la realtà che vediamo è diversa da specie a specie. L’occhio del cane non è uguale al nostro: percepisce la luce e i colori in maniera differente. Il rosso è il nostro colore prototipico ma per il cane è il blu, e questa informazione può rivelarsi utile in differenti contesti.
Come vedono i cani al buio: le differenze con l’uomo
La nostra specie è una specie diurna, quindi i nostri occhi sono adatti soprattutto a questa fascia oraria e ci sentiamo a disagio quando la luce cala, quando scende la notte. Per ovviare a questo ci siamo inventati il fuoco che scalda, cuoce, disbosca ma, soprattutto, produce luce. La luce entra in noi attraverso la pupilla. Tutta la luce, tutto lo spettro luminoso emesso dalla nostra stella, il Sole. Una luce bianca e intensa. Ma di questa luce la nostra retina ne registra solo una parte (nell’occhio entrano anche ultravioletti ed infrarossi, ma non abbiamo dei recettori per quelli a differenza di altre specie animali in grado di rilevarli) attraverso i fotorecettori (coni e bastoncelli) i quali, eccitati dalla luce, mandano degli impulsi alla corteccia cerebrale deputata all’elaborazione di questi input attraverso il nervo ottico. Perciò possiamo dire che non vediamo “con” gli occhi, ma “attraverso” gli occhi. Vediamo con il cervello, che però si trova al buio, nel silenzio, protetto nella scatola cranica. Quindi, come vediamo? Le immagini sono una elaborazione, una traduzione, delle “scariche elettriche” che passano sul nervo ottico. Grossomodo anche gli occhi del cane funzionano così, ma ci sono delle differenze.
Innanzi tutto il cane è un mammifero crepuscolare, ossia specializzato per essere attivo in quella particolare fascia del giorno, quando il sole scende oltre l’orizzonte e l’intensità della luce si attenua moltissimo. Noi, dopo l’emozione del tramonto, cominciamo a “rintanarci”, ci sentiamo inquieti man mano che scendono le ombre. Questo particolare momento è anche detto “Ora Blu”: il passaggio tra il giorno e la notte, o tra la notte e l’alba, quando tutto si tinge di blu, per l’appunto, facendo sentire a loro agio gli animali crepuscolari e notturni, come cani e gatti, per esempio.
Il cane è dotato di una struttura che noi non abbiamo, posta dietro la retina, che prende il nome di Tapetum lucidum, uno strato di cellule riflettenti che funge da amplificatore dell’onda luminosa che, investendola, rimbalza nuovamente sulla retina. Ciò significa che al calare della luce, il cane vede ancora molto bene. Nel buio assoluto nemmeno il cane può vedere, ma il lucore diffuso al crepuscolo è più che sufficiente per gli animali equipaggiati con una tale struttura…..