Candidato alla felicità!

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N. 100 maggio – giugno 2019

 

Schwarzthechihuahua

Candidato alla felicità!

Pensavo che Wil fosse il nome di un cane come me. Un cane “figo” candidato a una cuccia in politica che nella recente campagna elettorale ha scelto un tema ruffiano ma sentitissimo: la felicità.
Cos’è la felicità? Se lo chiedete a un cane, di qualsiasi razza, statura, temperamento, genere, colore, pelo lungo o pelo corto, occhi castani, blu, uno castano e uno blu come quello “schizzatissimo” Border Collie che si chiama Fuego (ahahaa! Fuego!!!) e che zompetta senza sosta come un grillo… bè, mi sono perso dietro all’indiavolato Border (sono proprio un Chihuahua eh?) … ma dicevo: se chiedete a uno di noi cosa sia la felicità (data per ovvia la presenza e l’amore per i nostri umani), vi rispondiamo tutti all’unisono: “Una corsa a perdifiato nell’erba, per sentieri e fra gli odori inebrianti della natura”. Ecco, se Wil fosse stato un cane, magari facciamo un Jack Russel (quelli non scherzano in quanto a bisogno di libertà e di corse infinite), avrebbe portato avanti il motto: “Candidati alla felicità di correre liberi!”. E io l’avrei votato!
La mia umana bionda tinta (ok ok, sono un ruffiano irriverente, ma la amo) mi ha spiegato che Wil è un paese svizzero del Canton San Gallo, di circa 23.000 abitanti, dove si è creato un grande dibattito sulla nostra libertà di cani. Un Cantone dove vorrei abitare anch’io. Perché, mi chiede la mia umana, se non so nemmeno parlare il tedesco? Ma cara, mi sorprende la tua ottusità. Innanzitutto mi chiamo Schwarz, Schwarz the Chihuahua, e questo basta a darmi la cittadinanza (almeno onoraria) a Wil.
E poi dimentichi che ho vissuto ben due anni con Vasco, il Pastore Tedesco che, in quanto tale, in quale lingua pensi mi abbaiasse? Dunque un pochino, ma proprio un pochino, il tedesco l’ho imparato: Sitz! Platz! Bleibe! Komm! Kommo si dice pappa in tedesco? E comunque, veniamo alla campagna elettorale di Schwarz the Chihuahua, da Wil: coniato mio il motto “Candidati alla felicità”, e stabilito che per noi cani la felicità passa per la libertà di correre, non mi resta che redigere il mio programma elettorale da sottoporre ai miei futuri elettori.
Non sono ingenuo come spesso faccio credere alla mia umana (quando fingo di non capire che lei vuole uscire da sola e insisto per attenderla alla porta di casa per andare con lei).
So che noi cani dobbiamo convivere con voi umani, e per fare questo abbiamo bisogno di un’educazione che tenga conto delle regole sociali, fra le quali c’è pure quella che riguarda il guinzaglio. È un aggeggio che lega il nostro corpo all’estremità del corpo del nostro umano, e gli permette di tenerci al suo fianco in tutta sicurezza, senza che ci salti in mente di correre via, mettendoci Candidatoallafelicitain pericolo oppure mettendo in pericolo o spaventando chicchessia. Come per tante altre cose, la vostra complicatissima società necessita di una regolamentazione democratica che indichi l’uso del guinzaglio. Sono un bravissimo e preparatissimo politico, dunque interrogatemi pure sulla legislazione vigente. So, ad esempio, che nel Canton Ticino dove abito, l’articolo 15 della Legge sui cani regola proprio l’obbligo di tenerci al guinzaglio e dice: “I cani devono essere tenuti al guinzaglio negli edifici accessibili al pubblico, sulle strade a forte traffico, sui mezzi di trasporto pubblici, alle fermate, nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti”.
Non vi devo certo spiegare il perché, cari umani, vero? E non è tutto: “I cani devono essere al guinzaglio nelle aree ricreative delle scuole, nei parchi giochi e nei campi sportivi (nota di Schwarz: nel campo sportivo di Agility dog questo non vale, per ovvie ragioni, perché lo sportivo sono io), nei luoghi in cui i Cantoni segnalano espressamente tale obbligo”.
E proprio su quest’ultimo punto, entra nel discorso il comune di Wil, dove in un primo tempo la legge voleva che fossimo tenuti al guinzaglio anche ai margini dei boschi. E sempre! Ora, io Schwarz in campagna elettorale per la felicità, so che a livello federale questo ultimo “colpo di coda” della legge implica la tenuta dei cani al guinzaglio anche ai margini boschivi e nei boschi, ma, sottolineo: soltanto nella stagione della nidificazione e della riproduzione, fra inizio aprile e fine luglio. Comprensibile, me lo ha spiegato la mia umana perché facevo finta di non capire… “Ma guardati, Schwarz! Leo il Jacky ti ha insegnato a inseguire gatti e piccioni, e tu insegui pure quelle belle cinciallegre che arrivano a trovarci in giardino. Come potrei lasciarti scorrazzare per boschi nei periodi critici?”. Bè, il nostro istinto di predazione più o meno sviluppato non è certo una colpa, e d’altronde voi umani siete responsabili della nostra educazione. Lo dice sempre la famosa Legge sui cani, art. 7: “Ogni detentore deve provvedere ad una corretta socializzazione ed educazione del proprio cane…Il detentore è altresì tenuto ad adottare le precauzioni necessarie affinché l’animale non possa sfuggirgli o nuocere alle persone o ad altri animali”.
E torniamo alle solite, vero bionda tinta e i tuoi lettori (che ora sono i “miei” lettori, eheh)?
Arriviamo alla necessaria educazione di voi umani e alla nostra, che voi dovete impartirci con impegno e buonsenso, perché non solo diventiamo bravi cittadini a 4 zampe, ma siamo adeguati ad ogni situazione, anche quando possiamo (e dobbiamo!!) godere della libertà. Lo ha detto pure Karl Lagerfeld, che l’intelligenza è il vero lusso.
E che se l’addestramento del cane è importante, quello del suo umano è indispensabile! A Wil lo hanno capito, sapete? Alcuni candidatoallafelicitaumani amici nostri hanno reagito alla restrizione totale, e hanno sottoposto l’inghippo nientemeno che al Tribunale Amministrativo di San Gallo che ha così sentenziato: “Movimento e contatti sociali sono essenziali per il benessere dei cani: dunque il divieto di lasciarli correre nei boschi deciso dalle autorità di Wil vìola l’Ordinanza federale sulla protezione degli animali”. Una legge decisamente troppo restrittiva è stata bloccata, con l’obbligo di renderla più permissiva. Con buonsenso. E con il rispetto della nostra natura canina, delle nostre esigenze e della nostra felicità. Ricordate cos’è per noi la felicità? La corsa verso un po’ di libertà. E ci fa felici pure la fiducia che in quei momenti dimostrate di accordarci, voi umani, perché in fondo al vostro cuore voglio credere che sappiate cosa tiene legati noi cani a voi umani. Non è un guinzaglio ma:
“E cinquecento catenelle d’oro
hanno legato il tuo cuore al mio
e l’hanno fatto così stretto il nodo
che non lo scioglierà né tu né io;
e l’hanno fatto un nodo tanto forte
che non si scioglierà fino alla…”

Altro che guinzaglio forever!
Vostro Schwarz, Schwarz the Chihuahua…for President!

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