“L’OVT è una sezione della Società dei Veterinari Svizzeri (www.gstsvs.ch).
È una corporazione di diritto pubblico in cui sono iscritti la quasi totalità dei veterinari ammessi all’esercizio della professione nel Canton Ticino.“
(Conseguentemente non è obbligatorio essere iscritti per aprire uno studio veterinario n.d.r.)
Scopi e obiettivi
- Salvaguardare gli interessi della categoria e dei singoli membri, sia a livello politico e istituzionale, sia a livello d’opinione pubblica.
- Promuovere il rispetto del codice deontologico.
- Assicurare l’esecuzione delle decisioni prese da Società dei Veterinari Svizzeri, istituzioni e OVT.
- Proporre una formazione scientifica d’alto livello ai propri membri.
- Mantenere e stimolare la collegialità, la collaborazione e l’amicizia tra i membri.
- Partner di discussione per problematiche riguardanti la categoria veterinaria.
Fonte: sito OVT (https://www.veterinariticino.ch)
Principi etici per il veterinario e la veterinaria
“Verso l’animale, il veterinario e la veterinaria nella loro funzione di soccorritori e avvocati degli animali, assumono una particolare responsabilità nei confronti dell’animale stesso ma anche nei confronti del detentore, dei colleghi e dell’opinione pubblica.“
1.Obblighi etici generali
1.1 Il veterinario e la veterinaria nell’esercizio della loro professione provvedono per quanto possibile, affinché sia assicurata la miglior protezione del benessere degli animali in ogni settore della sua attività; ne sono moralmente e in molti casi anche giuridicamente responsabili o corresponsabili.
3.Piccoli animali e animali da compagnia
3.4 Il veterinario e la veterinaria praticano l’eutanasia conformemente alle regole dell’arte, basandosi su una diagnosi e una prognosi precise, tenuto conto della qualità di vita dell’animale e nel rispetto di quest’ultimo e del suo proprietario o della sua proprietaria; si oppongono a prolungare le sofferenze dell’animale o ad accorciare la vita in base alla sola richiesta del proprietario o della proprietaria.
Fonte: principi etici Società Veterianaria Svizzera (https://www.gstsvs.ch/fileadmin/media/Italiano/Principi_etici.pdf)
La lettura di questi documenti pubblicati sui siti OVT e SVS non lascia adito a dubbio alcuno: malgrado la legge attualmente consenta di praticare l’eutanasia su animali da compagnia sani, l’Etica ha l’ultima parola.
La frase “ si oppongono a prolungare le sofferenze dell’animale o ad accorciare la vita in base alla sola richiesta del proprietario o della proprietaria”, che credo di interpretare in modo corretto, dovrebbe significare che i Veterinari iscritti all’ OVT si oppongono sia all’accanimento terapeutico che alle eutanasie ingiustificate.
Questa frase, come proprietaria di cani, mi dovrebbe dare fiducia e portare a credere che i Veterinari che trovo sulla lista OVT siano tutti, per scelta, fedeli ai principi etici sopra descritti.
Sono certa che sia così per il 99,9% dei veterinari iscritti, ma purtroppo la “storia” ci insegna che non è così al 100%.
Personalmente la cosa mi mette un bel po’ a disagio.
Ora analizziamo la questione in Italia
La Circolare esplicativa n. 9/92 del Ministero della Sanità ribadiva che si può ricorrere all’eutanasia solo se l’animale è gravemente malato, incurabile o di comprovata pericolosità.
Ma definire quando un malato possa essere considerato incurabile, sia dal punto di vista fisico che psicologico era solo il buon senso e l’Etica del Veterinario.
Quali siano le situazioni in cui è concessa l’eutanasia per gli animali in Italia è un problema annoso in veterinaria proprio perché non si tratta, ovviamente, di un suicidio assistito, ma di causare la morte a un essere che non l’ha richiesta.
La legge 189/04,
“Art. 544-bis. – (Uccisione di animali). – Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi”
L’articolo vieta quindi qualsiasi uccisione provocata per crudeltà o senza necessità.
Certo, definire la “necessità” resta comunque non facile.
La decisione su quello che può essere necessario o non necessario rimane a giudizio del singolo Veterinario.
Anche nella deontologia della Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (https://www.fnovi.it/fnovi/codice-deontologico#doveri) la questione è poco chiara e sicuramente discrezionale.
Art. 30 – Eutanasia – L’eutanasia di un animale è atto esclusivamente medico veterinario, è un atto guidato dall’etica professionale del Medico Veterinario e può essere effettuata al fine di evitare all’animale paziente sofferenza psico-fisica e/o dolore inaccettabili oppure nei casi consentiti dalla legge.
«In realtà quasi possiamo dire che non c’è norma – sostiene Giampaolo Peccolo, professore di legislazione veterinaria all’Università di Bologna – perché il reato descritto è esclusivamente l’uccisione per crudeltà o senza necessità. …
È chiaro che, anche se letteralmente è una norma che vale per qualsiasi animale, è stata pensata per gli animali di affezione, ma anche in questo caso il tema principale è quello della necessità.
Ma cos’è veramente la necessità?
Anche l’animale incurabile non è necessariamente un essere da sopprimere, perché la possibilità di tenere sotto controllo una malattia incurabile può dipendere anche dal proprietario, dal tempo che ha a disposizione e dalle possibilità economiche».
La stessa vaghezza si può applicare alla pericolosità. «Ciò che può essere pericoloso in una casa con bambini – prosegue Peccolo – magari non lo è affatto in campagna o anche in una casa senza bambini». Ed è qui che scatta la discrezionalità del professionista. Può decidere di fare da poliziotto e scavare nella vita di una famiglia, magari decidendo che l’aggressività di un animale è dovuta al loro ambiente e alla loro educazione? «Il veterinario non è tenuto a farlo – chiarisce il professore – lui deve registrare, prendere atto della richiesta del proprietario, che è il suo cliente, e, a meno che non decida di obiettare, è costretto a praticare l’eutanasia. Perché lo stato di necessità è autodichiarato dal cliente. Manca sicuramente un criterio oggettivo».
Fonte: Sito oggiscienza.it
(https://oggiscienza.it/2015/03/27/veterinari-eutanasia-cane-gatto/)
Tirando quindi le fila di quanto riportato sopra non è completamente vero che l’eutanasia su animali sani in Italia sia vietata, è però perseguibile penalmente (con delle pene veramente ridicole) l’uccisione di animali senza motivo che sia ad effettuarla un Veterinario o un privato cittadino.
E quindi ritorniamo al solito discorso:
L’eutanasia su animali da compagnia sani è una scelta puramente ETICA!!
Se come me siete a disagio con questa pratica affidatevi solo a Studi Veterinari ETICI (nel dubbio chiedete consiglio e assumete più informazioni possibili).
Paola Mueller Re